TENIAMO D'OCCHIO LA ZANZARA

Per mettere in campo una strategia di lotta efficace contro la Zanzara Tigre è necessario attuare una adeguata azione di sorveglianza e di monitoraggio della presenza di larve sul territorio.

La sorveglianza consente di razionalizzare le risorse, intervenendo in modo corretto dove necessario, e prevenendo le infestazioni nelle zone dove gli avvistamenti sono solo in fase iniziale e non si può quindi ancora parlare di insediamento della zanzara.
Conducendo in modo continuo ed efficace la lotta in zone dove la colonizzazione non è ancora stabile si può puntare, infatti, all’eradicazione della specie.

Dove invece la zanzara è stabilmente radicata, la sorveglianza, che può essere svolta sui diversi stadi di sviluppo della zanzara, ha una funzione fondamentale per:

• controllare lo sviluppo dei focolai larvali non eliminabili
• ottenere dati sull’entità della popolazione in un dato momento
• valutare la dinamica spaziale e temporale della sua diffusione sul territorio
• guidare le operazioni di lotta larvicida e adulticida
• verificare gli effetti e l’efficacia della lotta larvicida e adulticida
• verificare il livello di partecipazione della cittadinanza al controllo delle infestazioni
larvali nelle aree private
• valutare il livello di effettiva molestia e delimitare l’area prima di ricorrere ad un
trattamento adulticida
• evidenziare precocemente casi di resistenza agli insetticidi impiegati
• condurre ricerche cliniche diagnostiche in laboratorio sulla capacità vettoriale della zanzara, ossia sulla possibilità che trasmetta malattie (ad es. ricerca di esemplari infetti da virus)

Le tecniche di sorveglianza si articolano in:
• censimento dei siti a rischio
• monitoraggio degli adulti con trappole attrattive che possono orientare la femmina in cerca di un partner o catturare le femmine che cercano un posto dove deporre le uova
• ricerca attiva sul territorio tipicamente rivolta agli adulti e alle larve.
• monitoraggio mediante ovitrappole. Le ovitrappole sono contenitori di plastica nera, simili ai vasi da vivaio, di circa mezzo litro e pieni di acqua. In questi contenitori viene immersa una listella di masonite, sulla quale le zanzare depongono le uova. Quindicinalmente la listella viene osservata al microscopio per contare le uova.


Questi ambienti, quando sono umidi e ricchi di residui vegetali (foglie e scarti), sono un vero e proprio elemento di attrazione per la femmina di Aedes che li sceglie per la deposizione delle uova.

L’adulto di Zanzara Tigre non presenta particolare attitudine al volo attivo. Fino a qualche anno fa si pensava che non si spostasse molto e che la sua distribuzione geografica si concentrasse solo nelle immediate vicinanze di piccoli bacini d’acqua. In realtà, gli spostamenti attivi delle femmine sono solitamente di qualche centinaio di metri dal focolaio di sviluppo delle larve. A volte, grazie all’azione del vento, possono andare anche più lontano, anche se mai oltre un chilometro dal luogo di origine.
La dispersione tra zone limitrofe può essere favorita dalla presenza di aree verdi nei quartieri residenziali con case e abitazioni singole con giardino. Questi spazi possono rappresentare, infatti, dei veri e propri “corridoi ecologici”. Nelle zone dove sono presenti palazzi e condomini, le zanzare sono capaci di raggiungere anche appartamenti al ventesimo piano, nonostante solitamente volino ad altezze di circa un metro da terra.

Grazie al trasporto passivo offerto da aerei, navi, treni, macchine e camion, gli adulti possono diffondersi anche a distanze ben superiori al chilometro e colonizzare aree molto lontane da quella di origine

Progetto zanzara. Informazioni utili per combattere la zanzara tigre. È una iniziativa di Sanif Srl